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Festa di tutti coloro che lavorano per vivere, di qualunque lavoro si tratti. ... Vedi altroVedi meno

Festa di tutti coloro che lavorano per vivere, di qualunque lavoro si tratti.

Bonus fiscali per impianti di riscaldamento e condizionatori di aria senza ristrutturazione all’abitazione. Cosa dice la legge?

Pompe di calore
Se si tratta di dispositivi con pompe di calore, anche non ad alta efficienza, il contribuente può usufruire delle detrazioni al 50% sulla ristrutturazione spalmabile nelle dichiarazioni dei redditi dei 10 anni successivi al sostenimento della spesa.
Infatti, sulle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore per la climatizzazione invernale degli ambienti – anche reversibile e, quindi, per il condizionamento estivo – spetta la detrazione del 50% ex articolo 16-bis, comma 1, lettera h, del Tuir (Dpr 917/1986) relativa agli interventi riconducibili all’efficienza energetica e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, a condizione che sia acquisita l’idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia (circolare del ministero delle Finanze 57/1998, circolare 13/E/2019, a pagina 265, e risposta a interpello 140/2020).

Ecobonus
Diversamente, la detrazione del 65% (ex articolo 14 del Dl 63/2013), relativa agli interventi di risparmio energetico “qualificato” (cosiddetto ecobonus), si applica alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione realizzato (si veda la guida dell’agenzia delle Entrate «Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico – marzo 2019», pagina 15).
Pertanto, se l’impianto di riscaldamento dell’abitazione non è stato sostituito con le pompe di calore, ma semplicemente esse sono state installate in aggiunta all’esistente e permanente impianto di riscaldamento (come nel caso del lettore, per quanto indicato nel quesito), la detrazione a cui si ha diritto è quella del 50% per gli interventi di risparmio energetico “semplice”, ex articolo 16-bis, comma 1, lettera h, del Tuir.

La comunicazione all’Enea
È bene ricordare, infine, che dev’essere effettuata in ogni caso la comunicazione semplificata all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Approfitta della promozione con finanziamento fino a 36 mesi a TASSO ZERO: www.edisave.it/climatizzatori/

#risparmioenergia #efficienzaenergeticadegliedifici #risparmioenergetico #edisave #DetrazioniFiscali #detrazionifiscali #efficienzaenergetica
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Bonus fiscali per impianti di riscaldamento e condizionatori di aria senza ristrutturazione all’abitazione. Cosa dice la legge?

Pompe di calore
Se si tratta di dispositivi con pompe di calore, anche non ad alta efficienza, il contribuente può usufruire delle detrazioni al 50% sulla ristrutturazione spalmabile nelle dichiarazioni dei redditi dei 10 anni successivi al sostenimento della spesa.
Infatti, sulle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore per la climatizzazione invernale degli ambienti – anche reversibile e, quindi, per il condizionamento estivo – spetta la detrazione del 50% ex articolo 16-bis, comma 1, lettera h, del Tuir (Dpr 917/1986) relativa agli interventi riconducibili all’efficienza energetica e all’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, a condizione che sia acquisita l’idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia (circolare del ministero delle Finanze 57/1998, circolare 13/E/2019, a pagina 265, e risposta a interpello 140/2020).

Ecobonus
Diversamente, la detrazione del 65% (ex articolo 14 del Dl 63/2013), relativa agli interventi di risparmio energetico “qualificato” (cosiddetto ecobonus), si applica alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di pompe di calore ad alta efficienza e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione realizzato (si veda la guida dell’agenzia delle Entrate «Le agevolazioni fiscali per il risparmio energetico – marzo 2019», pagina 15).
Pertanto, se l’impianto di riscaldamento dell’abitazione non è stato sostituito con le pompe di calore, ma semplicemente esse sono state installate in aggiunta all’esistente e permanente impianto di riscaldamento (come nel caso del lettore, per quanto indicato nel quesito), la detrazione a cui si ha diritto è quella del 50% per gli interventi di risparmio energetico “semplice”, ex articolo 16-bis, comma 1, lettera h, del Tuir.

La comunicazione all’Enea
È bene ricordare, infine, che dev’essere effettuata in ogni caso la comunicazione semplificata all’Enea entro 90 giorni dalla fine dei lavori.

Approfitta della promozione con finanziamento fino a 36 mesi a TASSO ZERO: https://www.edisave.it/climatizzatori/

 #risparmioenergia #efficienzaenergeticadegliedifici #risparmioenergetico #edisave #DetrazioniFiscali #detrazionifiscali #efficienzaenergetica

Francia, primi passi per due giga-factory FV da 5 GW ciascuna
Inizia formalmente l’iter per la costruzione di due giga-factory di celle e moduli fotovoltaici da 5 GW l’una, in Francia.

Due aziende, Carbon e Holosolis, hanno fatto sapere nelle ultime settimane di aver presentato la richiesta alla Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico (Cndp) per ottenere il permesso di costruzione degli impianti. Complessivamente, le due società dovrebbero investire circa 600-700 milioni di euro ciascuna.
Holosolis ha presentato la domanda il 12 aprile. La sua fabbrica dovrebbe sorgere ad Hambach, vicino a Sarreguemines, nel nord-ovest della Francia, al posto di uno stabilimento abbandonato del produttore norvegese di moduli solari REC. L’inizio delle operazioni commerciali è previsto nel 2027, con l’aspettativa di produrre dieci milioni di moduli all’anno.

La fabbrica di Carbon dovrebbe invece sorgere a Fos-sur-Mer, nel sud del Paese. Una consultazione preliminare sull’autorizzazione si è tenuta nel settembre-ottobre del 2023, mentre la Cndp prevede di aprire un’indagine pubblica quest’estate.
L’azienda ha presentato domanda il 18 aprile, prevedendo che la fabbrica inizierà la produzione entro la fine del 2025, con piani per la piena operatività nel 2026.
Carbon intende raggiungere una capacità produttiva di 30 GW entro il 2030. Questo annuncio – spiega l’azienda nella nota in cui comunica la presentazione della richiesta – fa seguito a una serie di impegni legislativi e normativi, a livello nazionale ed europeo, per promuovere lo sviluppo dell’industria fotovoltaica in Europa, in un contesto di forte dipendenza dalle importazioni dalla Cina.

In particolare si fa riferimento al “Patto solare” firmato dal governo francese e dall’industria solare del Paese lo scorso 5 aprile (link in basso), con l’impegno messo per iscritto da parte del ministro dell’Economia Bruno Le Maire di sostenere i progetti francesi di giga-factory FV per raggiungere il 40% di produzione di moduli solari utilizzati in Francia entro il 2030.

Per raggiungere questo obiettivo, lo Stato si impegna a sostenere in modo massiccio lo sviluppo dell’energia solare nel Paese con un obiettivo di 6 GW all’anno di potenza installata, nell’ambito del prossimo programma energetico pluriennale (PPE). Da parte sua, il settore fotovoltaico si impegna ad acquistare un minimo di pannelli prodotti in Francia o nell’Unione europea.

Sullo sfondo c’è anche la “Carta solare europea” firmata lo scorso 15 aprile da 23 Paesi membri dell’Ue che hanno deciso di impegnarsi a mettere in pratica una serie di azioni volontarie a breve termine “per affrontare la crisi dell’industria manifatturiera europea”, come l’applicazione di criteri non di prezzo nelle aste Fer o l’espansione della capacità produttiva locale.
Il documento si è reso necessario vista la crisi dei produttori europei, che soffrono la concorrenza – secondo molti non sempre leale – della Cina. È notizia di appena una settimana fa ad esempio la chiusura della francese Systovi, che assembla moduli solari a Carquefou, nella Loira Atlantica.

Creata nel 2008, l’azienda aveva investito in nuovi macchinari alla fine del 2023 per raggiungere una produzione di 80 MW annui. I suoi prezzi non le hanno però permesso di reggere la concorrenza, che vede i moduli cinesi scesi a 10 centesimi per Watt a metà dello scorso anno.

Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’ultima azienda che si è mossa per la costruzione di una giga-factory FV è FuturaSun, che a marzo dello scorso anno ha acquistato 24mila mq nell’area industriale di Cittadella (Padova) per costruire un impianto che arriverà a produrre fino a 2 GW annui di moduli “ad alta efficienza realizzati con le tecnologie più innovative”.

A quell’annuncio non sono – per ora – ancora seguiti sviluppi. Bisognerà quindi attendere prima che il nostro Paese veda sorgere una nuova azienda manifatturiera fotovoltaica di grosso calibro dopo Enel-3Sun, che a Catania produce 200 MW annui ma ha firmato nel 2022 un accordo di finanziamento agevolato a fondo perduto con la Commissione europea per estendere la capacità a 3 GW entro la fine di quest’anno.
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Francia, primi passi per due giga-factory FV da 5 GW ciascuna
Inizia formalmente l’iter per la costruzione di due giga-factory di celle e moduli fotovoltaici da 5 GW l’una, in Francia.

Due aziende, Carbon e Holosolis, hanno fatto sapere nelle ultime settimane di aver presentato la richiesta alla Commissione Nazionale per il Dibattito Pubblico (Cndp) per ottenere il permesso di costruzione degli impianti. Complessivamente, le due società dovrebbero investire circa 600-700 milioni di euro ciascuna.
Holosolis ha presentato la domanda il 12 aprile. La sua fabbrica dovrebbe sorgere ad Hambach, vicino a Sarreguemines, nel nord-ovest della Francia, al posto di uno stabilimento abbandonato del produttore norvegese di moduli solari REC. L’inizio delle operazioni commerciali è previsto nel 2027, con l’aspettativa di produrre dieci milioni di moduli all’anno.

La fabbrica di Carbon dovrebbe invece sorgere a Fos-sur-Mer, nel sud del Paese. Una consultazione preliminare sull’autorizzazione si è tenuta nel settembre-ottobre del 2023, mentre la Cndp prevede di aprire un’indagine pubblica quest’estate.
L’azienda ha presentato domanda il 18 aprile, prevedendo che la fabbrica inizierà la produzione entro la fine del 2025, con piani per la piena operatività nel 2026.
Carbon intende raggiungere una capacità produttiva di 30 GW entro il 2030. Questo annuncio – spiega l’azienda nella nota in cui comunica la presentazione della richiesta – fa seguito a una serie di impegni legislativi e normativi, a livello nazionale ed europeo, per promuovere lo sviluppo dell’industria fotovoltaica in Europa, in un contesto di forte dipendenza dalle importazioni dalla Cina.

In particolare si fa riferimento al “Patto solare” firmato dal governo francese e dall’industria solare del Paese lo scorso 5 aprile (link in basso), con l’impegno messo per iscritto da parte del ministro dell’Economia Bruno Le Maire di sostenere i progetti francesi di giga-factory FV per raggiungere il 40% di produzione di moduli solari utilizzati in Francia entro il 2030.

Per raggiungere questo obiettivo, lo Stato si impegna a sostenere in modo massiccio lo sviluppo dell’energia solare nel Paese con un obiettivo di 6 GW all’anno di potenza installata, nell’ambito del prossimo programma energetico pluriennale (PPE). Da parte sua, il settore fotovoltaico si impegna ad acquistare un minimo di pannelli prodotti in Francia o nell’Unione europea.

Sullo sfondo c’è anche la “Carta solare europea” firmata lo scorso 15 aprile da 23 Paesi membri dell’Ue che hanno deciso di impegnarsi a mettere in pratica una serie di azioni volontarie a breve termine “per affrontare la crisi dell’industria manifatturiera europea”, come l’applicazione di criteri non di prezzo nelle aste Fer o l’espansione della capacità produttiva locale.
Il documento si è reso necessario vista la crisi dei produttori europei, che soffrono la concorrenza – secondo molti non sempre leale – della Cina. È notizia di appena una settimana fa ad esempio la chiusura della francese Systovi, che assembla moduli solari a Carquefou, nella Loira Atlantica.

Creata nel 2008, l’azienda aveva investito in nuovi macchinari alla fine del 2023 per raggiungere una produzione di 80 MW annui. I suoi prezzi non le hanno però permesso di reggere la concorrenza, che vede i moduli cinesi scesi a 10 centesimi per Watt a metà dello scorso anno.

Per quanto riguarda l’Italia, invece, l’ultima azienda che si è mossa per la costruzione di una giga-factory FV è FuturaSun, che a marzo dello scorso anno ha acquistato 24mila mq nell’area industriale di Cittadella (Padova) per costruire un impianto che arriverà a produrre fino a 2 GW annui di moduli “ad alta efficienza realizzati con le tecnologie più innovative”.

A quell’annuncio non sono – per ora – ancora seguiti sviluppi. Bisognerà quindi attendere prima che il nostro Paese veda sorgere una nuova azienda manifatturiera fotovoltaica di grosso calibro dopo Enel-3Sun, che a Catania produce 200 MW annui ma ha firmato nel 2022 un accordo di finanziamento agevolato a fondo perduto con la Commissione europea per estendere la capacità a 3 GW entro la fine di quest’anno.

Festa di libertà per tutti coloro che non vogliono vivere sotto una dittatura, qualunque essa sia. ... Vedi altroVedi meno

Festa di libertà per tutti coloro che non vogliono vivere sotto una dittatura, qualunque essa sia.
1 week ago

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Efficienza energetica, online il nuovo portale Ue con tutte le informazioni sui prodotti
Un portale web con tutti i dati sull’efficienza energetica degli elettrodomestici e un regolamento per garantire la qualità delle informazioni online che riguardano i prodotti con etichetta energetica, come lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie.
Sono le due novità in tema di progettazione ecocompatibile annunciate il 2 aprile dalla Commissione europea.

“Promuovendo lo sviluppo e l’adozione sul mercato di prodotti efficienti dal punto di vista energetico, più durevoli e riparabili, queste politiche aiutano i consumatori a risparmiare denaro, riducendo al tempo stesso i costi per i produttori”, ha dichiarato la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson.

Il nuovo portale web sui prodotti ad alta efficienza energetica, spiega Bruxelles in una nota, renderà più semplice per i cittadini dell’Ue trovare informazioni sulle prestazioni energetiche degli elettrodomestici, sulle norme di progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura.

Il portale, inoltre, fornisce a produttori, importatori e rivenditori informazioni mirate per contribuire a rispettare le norme, compresa la registrazione dei prodotti nel Registro europeo dei prodotti per l’etichettatura energetica (European Product Registry for Energy Labelling, EPREL).
È un database a livello Ue, a disposizione dei consumatori dal 2022, che consente di effettuare ricerche tra più di un milione e mezzo di prodotti presenti sul mercato europeo.

Le nuove norme di attuazione sull’EPREL (regolamento di esecuzione Ue/2024/994) mirano a garantire la qualità, l’affidabilità e l’utilità delle informazioni fornite ai consumatori e alle autorità pubbliche tramite la banca dati, dove tutti i prodotti etichettati energetici devono essere registrati dai fornitori quando immessi sul mercato.

In particolare, evidenzia la Commissione, i fornitori saranno tenuti a dimostrare la propria identità e il proprio stabilimento nell’Ue utilizzando l’identificazione elettronica e i servizi fiduciari dell’Ue (eIDAS), per garantire la legittimità e la tracciabilità delle informazioni trasmesse ai consumatori.
Le norme poi aiuteranno i rivenditori a garantire che i prodotti con etichetta energetica che vendono online o nei negozi siano correttamente registrati ed etichettati, a vantaggio dei consumatori.

Infine, Bruxelles sottolinea che dal rapporto “Ecodesign Impact Accounting Overview Report 2023” emerge che i requisiti minimi dell’Ue e le informazioni ai consumatori tramite l’etichetta energetica siano stati un importante stimolo per i produttori a innovare e rendere i prodotti più efficienti. Si stima che ogni famiglia abbia risparmiato in media 290 euro nel 2022, una cifra destinata ad aumentare fino a 475 euro all’anno per famiglia nel 2030 rispetto a uno scenario senza progettazione ecocompatibile ed etichettatura.

energy-efficient-products.ec.europa.eu/index_en?prefLang=it&etrans=it
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Efficienza energetica, online il nuovo portale Ue con tutte le informazioni sui prodotti
Un portale web con tutti i dati sull’efficienza energetica degli elettrodomestici e un regolamento per garantire la qualità delle informazioni online che riguardano i prodotti con etichetta energetica, come lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie.
Sono le due novità in tema di progettazione ecocompatibile annunciate il 2 aprile dalla Commissione europea.

“Promuovendo lo sviluppo e l’adozione sul mercato di prodotti efficienti dal punto di vista energetico, più durevoli e riparabili, queste politiche aiutano i consumatori a risparmiare denaro, riducendo al tempo stesso i costi per i produttori”, ha dichiarato la commissaria Ue all’Energia, Kadri Simson.

Il nuovo portale web sui prodotti ad alta efficienza energetica, spiega Bruxelles in una nota, renderà più semplice per i cittadini dell’Ue trovare informazioni sulle prestazioni energetiche degli elettrodomestici, sulle norme di progettazione ecocompatibile e sull’etichettatura.

Il portale, inoltre, fornisce a produttori, importatori e rivenditori informazioni mirate per contribuire a rispettare le norme, compresa la registrazione dei prodotti nel Registro europeo dei prodotti per l’etichettatura energetica (European Product Registry for Energy Labelling, EPREL).
È un database a livello Ue, a disposizione dei consumatori dal 2022, che consente di effettuare ricerche tra più di un milione e mezzo di prodotti presenti sul mercato europeo.

Le nuove norme di attuazione sull’EPREL (regolamento di esecuzione Ue/2024/994) mirano a garantire la qualità, l’affidabilità e l’utilità delle informazioni fornite ai consumatori e alle autorità pubbliche tramite la banca dati, dove tutti i prodotti etichettati energetici devono essere registrati dai fornitori quando immessi sul mercato.

In particolare, evidenzia la Commissione, i fornitori saranno tenuti a dimostrare la propria identità e il proprio stabilimento nell’Ue utilizzando l’identificazione elettronica e i servizi fiduciari dell’Ue (eIDAS), per garantire la legittimità e la tracciabilità delle informazioni trasmesse ai consumatori.
Le norme poi aiuteranno i rivenditori a garantire che i prodotti con etichetta energetica che vendono online o nei negozi siano correttamente registrati ed etichettati, a vantaggio dei consumatori.

Infine, Bruxelles sottolinea che dal rapporto “Ecodesign Impact Accounting Overview Report 2023” emerge che i requisiti minimi dell’Ue e le informazioni ai consumatori tramite l’etichetta energetica siano stati un importante stimolo per i produttori a innovare e rendere i prodotti più efficienti. Si stima che ogni famiglia abbia risparmiato in media 290 euro nel 2022, una cifra destinata ad aumentare fino a 475 euro all’anno per famiglia nel 2030 rispetto a uno scenario senza progettazione ecocompatibile ed etichettatura.

https://energy-efficient-products.ec.europa.eu/index_en?prefLang=it&etrans=it

Riscaldamento, ora è finito il tempo dei confronti. Per risparmiare davvero possiamo contare solo ed esclusivamente su di lui.

Ora che l’autunno è entrato nel suo vivo e che l’inverno, come l’agenda ci insegna, è alle porte, il freddo si fa più pungente, così come il gelo. In alcune città ha nevicato e il ghiaccio ha fatto capolino sulle strade, oltre che le nebbie che rendono difficile viaggiare sulle strade. Tanto più ora che, per via dell’ora legale, viene buio presto.

Siamo invitati a raggiungere già nel tardo pomeriggio le nostre case, che sono viste come i nostri nidi, ove bere una tazza di tè o di cioccolata fumante, seguendo una serie TV o un film, accoccolati sul divano e in compagnia del classico plaid. E ora che le festività sono giunte, saremo molto occupati con i fornelli. Avremo un gran da fare per i menù dei pranzi, cene, aperitivi o merende.

Staremo più attenti alla pulizia della casa, che cercheremo di rendere più accogliente possibile e ci appresteremo, qualora non li avessimo già comprati, ad occuparci degli ultimi regali, oltre che posizionare gli addobbi in punti strategici. Ovviamente dovremo anche pensare e rendere calda la casa, perché non possiamo pretendere che i nostri ospiti debbano battere i denti quando vengono a trovarci.

Lo stesso dobbiamo fare noi per la nostra salute, sia fisica che psicologica. Ergo dobbiamo accendere il riscaldamento, ovviamente senza mai esagerare in tale direzione, altrimenti ci ritroveremo a pagare bollette salatissime. Il che, con la crisi a dir poco spaventosa che serpeggia tuttora nel nostro Paese, sarebbe da evitare come la peste.

Riscaldamento, come stare al caldo risparmiando

Il consiglio resta quello di mantenere la temperatura della casa costante fra i 19 e i 20 gradi. Ogni grado in più significa il consumo del 20% in più. Un impianto costantemente in situazione on/off, consuma di più. Cerchiamo di coprirci in modo adeguato, pretendere di stare in casa in maglietta quando le temperature esterne si avvicinano allo zero, non è cosa buona per la salute.

Oltre a questi consigli, che sono comunque validi, dobbiamo, per il bene del nostro portafoglio e del nostro conto corrente, utilizzare il sistema di riscaldamento più conveniente. Oltre ai classici termosifoni, va forte anche quello a pavimento, che è anche più sano. Altri ancora utilizzano il camino, anche se vanno di moda stufe a legna o a pellet, che donano un tocco in più di romanticismo alla casa, creando però inevitabili differenze di temperature fra una stanza e l'altra. In ogni caso, non sono loro il metodo di riscaldamento più conveniente.

Le pompe di calore, la nostra salvezza

Infatti, quello più economico del 2023 è la pompa di calore aria/acqua (quella che scalda l'acqua dei termosifoni sostituendo la caldaia). Non per nulla questa soluzione, oltre a quella che ci consente per davvero di risparmiare un sacco di soldini, è anche quella più green per il pianeta. In poche parole, permette di scollegarsi da fonti fossili come combustibili, dato che si attiva con energia elettrica, ma ha comunque un consumo molto limitato.

A livello di risparmio, dati e sondaggi alla mano, si parla del 40 fino ad arrivare al 60% rispetto ad altre soluzioni di riscaldamento che ben conosciamo. Costa un po’ per la sua installazione, ma grazie ad alcuni incentivi si può spendere di meno, pur trattandosi alla fine di un investimento a lungo termine, che ci permetterà poi di risparmiare belle cifre in bolletta.

@follower
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Riscaldamento, ora è finito il tempo dei confronti. Per risparmiare davvero possiamo contare solo ed esclusivamente su di lui.

Ora che l’autunno è entrato nel suo vivo e che l’inverno, come l’agenda ci insegna, è alle porte, il freddo si fa più pungente, così come il gelo. In alcune città ha nevicato e il ghiaccio ha fatto capolino sulle strade, oltre che le nebbie che rendono difficile viaggiare sulle strade. Tanto più ora che, per via dell’ora legale, viene buio presto.

Siamo invitati a raggiungere già nel tardo pomeriggio le nostre case, che sono viste come i nostri nidi, ove bere una tazza di tè o di cioccolata fumante, seguendo una serie TV o un film, accoccolati sul divano e in compagnia del classico plaid. E ora che le festività sono giunte, saremo molto occupati con i fornelli. Avremo un gran da fare per i menù dei pranzi, cene, aperitivi o merende.

Staremo più attenti alla pulizia della casa, che cercheremo di rendere più accogliente possibile e ci appresteremo, qualora non li avessimo già comprati, ad occuparci degli ultimi regali, oltre che posizionare gli addobbi in punti strategici. Ovviamente dovremo anche pensare e rendere calda la casa, perché non possiamo pretendere che i nostri ospiti debbano battere i denti quando vengono a trovarci.

Lo stesso dobbiamo fare noi per la nostra salute, sia fisica che psicologica. Ergo dobbiamo accendere il riscaldamento, ovviamente senza mai esagerare in tale direzione, altrimenti ci ritroveremo a pagare bollette salatissime. Il che, con la crisi a dir poco spaventosa che serpeggia tuttora nel nostro Paese, sarebbe da evitare come la peste.

Riscaldamento, come stare al caldo risparmiando

Il consiglio resta quello di mantenere la temperatura della casa costante fra i 19 e i 20 gradi. Ogni grado in più significa il consumo del 20% in più. Un impianto costantemente in situazione on/off, consuma di più. Cerchiamo di coprirci in modo adeguato, pretendere di stare in casa in maglietta quando le temperature esterne si avvicinano allo zero, non è cosa buona per la salute.

Oltre a questi consigli, che sono comunque validi, dobbiamo, per il bene del nostro portafoglio e del nostro conto corrente, utilizzare il sistema di riscaldamento più conveniente. Oltre ai classici termosifoni, va forte anche quello a pavimento, che è anche più sano. Altri ancora utilizzano il camino, anche se vanno di moda stufe a legna o a pellet, che donano un tocco in più di romanticismo alla casa, creando però inevitabili differenze di temperature fra una stanza e laltra. In ogni caso, non sono loro il metodo di riscaldamento più conveniente.

Le pompe di calore, la nostra salvezza

Infatti, quello più economico del 2023 è la pompa di calore aria/acqua (quella che scalda lacqua dei termosifoni sostituendo la caldaia). Non per nulla questa soluzione, oltre a quella che ci consente per davvero di risparmiare un sacco di soldini, è anche quella più green per il pianeta. In poche parole, permette di scollegarsi da fonti fossili come combustibili, dato che si attiva con energia elettrica, ma ha comunque un consumo molto limitato.

A livello di risparmio, dati e sondaggi alla mano, si parla del 40 fino ad arrivare al 60% rispetto ad altre soluzioni di riscaldamento che ben conosciamo. Costa un po’ per la sua installazione, ma grazie ad alcuni incentivi si può spendere di meno, pur trattandosi alla fine di un investimento a lungo termine, che ci permetterà poi di risparmiare belle cifre in bolletta.

@follower

Come risparmiare acqua in casa: regole e consigli anti spreco

Risparmiare acqua in casa è un obiettivo importante, poiché l'acqua è un bene comune fondamentale che va tutelato e gestito con attenzione. Seguire regole e consigli anti spreco dell'acqua è prezioso per il risparmio idrico e l'impatto sull'ambiente e sul portafogli. Cambiare abitudini può essere semplice ma efficace.

Cosa fare per risparmiare acqua?

Per contribuire al benessere del pianeta e ridurre le bollette, è essenziale adottare pratiche quotidiane responsabili. Ecco 10 consigli utili:

1. Riparare perdite: controllare regolarmente tubature, rubinetti e apparecchi idraulici per rilevare e riparare perdite tempestivamente.
2. Lavatrice e lavastoviglie: avviarle a pieno carico ottimizza i consumi di acqua, detersivo ed energia elettrica.
3. Lavaggio a mano: se necessario, evitare di riempire il lavandino e bagnare solo la spugna per lavare piatti e bicchieri.
4. Risciacquo efficiente: evitare di risciacquare piatti e bicchieri uno per uno; pulire tutto prima di procedere al risciacquo.
5. Miscelatori d'aria: installarli ai rubinetti per ridurre il consumo d'acqua senza compromettere l'intensità del getto.
6. Conservare acqua bollitore: utilizzare l'acqua avanzata per risciacquare stoviglie.
7. Doppio pulsante scarico water: installare per ridurre il consumo d'acqua durante lo scarico.
8. Chiudere il rubinetto: ridurre l'uso dell'acqua mentre si lavano i denti o si fa la doccia.
9. Recupero acqua di cottura: utilizzare l'acqua per il lavaggio dei piatti.
10. Animali domestici: utilizzare l'acqua avanzata per innaffiare le piante anziché gettarla via.

Altri accorgimenti utili includono la raccolta dell'acqua piovana per l'irrigazione e l'ottimizzazione dell'uso dell'acqua calda. Ridurre la durata delle docce, installare dispositivi a basso flusso e chiudere il rubinetto durante l'igiene personale sono ulteriori modi per risparmiare acqua in modo efficace.
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Come risparmiare acqua in casa: regole e consigli anti spreco

Risparmiare acqua in casa è un obiettivo importante, poiché lacqua è un bene comune fondamentale che va tutelato e gestito con attenzione. Seguire regole e consigli anti spreco dellacqua è prezioso per il risparmio idrico e limpatto sullambiente e sul portafogli. Cambiare abitudini può essere semplice ma efficace.

Cosa fare per risparmiare acqua?

Per contribuire al benessere del pianeta e ridurre le bollette, è essenziale adottare pratiche quotidiane responsabili. Ecco 10 consigli utili:

1. Riparare perdite: controllare regolarmente tubature, rubinetti e apparecchi idraulici per rilevare e riparare perdite tempestivamente.
2. Lavatrice e lavastoviglie: avviarle a pieno carico ottimizza i consumi di acqua, detersivo ed energia elettrica.
3. Lavaggio a mano: se necessario, evitare di riempire il lavandino e bagnare solo la spugna per lavare piatti e bicchieri.
4. Risciacquo efficiente: evitare di risciacquare piatti e bicchieri uno per uno; pulire tutto prima di procedere al risciacquo.
5. Miscelatori daria: installarli ai rubinetti per ridurre il consumo dacqua senza compromettere lintensità del getto.
6. Conservare acqua bollitore: utilizzare lacqua avanzata per risciacquare stoviglie.
7. Doppio pulsante scarico water: installare per ridurre il consumo dacqua durante lo scarico.
8. Chiudere il rubinetto: ridurre luso dellacqua mentre si lavano i denti o si fa la doccia.
9. Recupero acqua di cottura: utilizzare lacqua per il lavaggio dei piatti.
10. Animali domestici: utilizzare lacqua avanzata per innaffiare le piante anziché gettarla via.

Altri accorgimenti utili includono la raccolta dellacqua piovana per lirrigazione e lottimizzazione delluso dellacqua calda. Ridurre la durata delle docce, installare dispositivi a basso flusso e chiudere il rubinetto durante ligiene personale sono ulteriori modi per risparmiare acqua in modo efficace.
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